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IMPATTO MAGAZINE - giugno 2015

  Pubblicato il 16 Giu 2016  18:14
Festeggiamo un anno di attività con questo splendido articolo di Giungo 2015.
 
Dopo i successi del Nord, l’imprenditore Nicola Taglialatela riparte dal Sud: giovedì 4 giugno nasce il suo nuovo progetto, apre Ammaccàmm, pizzeria nel centro di Pozzuoli. Taglialatela che non è nuovo ai successi e alle idee brillanti. Da sempre gastronauta e appassionato, dopo diverse esperienze, riparte da Trieste. Lì, con Pietro, da vita al progetto “Peperino pizza&grill”. Un format vincente che in poco tempo si diffonde virale.
 
Come imperativo, s’impone. S’affaccia e sovrasta la piazza centrale della cittadina di Pozzuoli: Ammaccàmm è una pizzeria, un concept, una sfida. Percorrendo la rotonda di Piazza Capomazza, i volti dei due maestri pizzaioli che colorano l’insegna, sorridono. Con gli occhi ti invitano, non può sfuggire. Non resta che sedere. Fortemente voluta dall’imprenditore napoletano Nicola Taglialatela, Ammaccàmm rappresenta un unicum nel panorama delle pizzerie napoletane. Per la prima volta sono due i maestri pizzaioli a collaborare, sudare, sgobbare dietro al calore del forno. Ma anche creare, progettare, studiare. Fianco a fianco, Salvatore Santucci, maestro pizzaiolo dell’AVPN (Associazione Verace Pizza Napoletana) e Giovanni Improta, storico pizzaiolo della Pizzeria al 22 nella Pignasecca, hanno testato farine e ingredienti. Oltre un anno di studi, condotti direttamente all’interno del molino Pasini, per dare forma, colore e sapore a “Triticuma”, il blend di farine (una miscela di grano integrale, che mantiene gli oli essenziali del germe e del grano saraceno) riservato alle pizze Gourmet. 
In tutto i blend sono tre, a quello appena citato, si aggiungono quello “estivo” (con farine “00”, impasto prolungato e maturazione lunga, per questo leggero e digeribile) e quello “invernale”, di cui ne sapremo di più nei prossimi mesi. In realtà, ciò che viene svelato sulle diverse farine e le dosi di ogni mix, sono solo briciole, perché il valore aggiunto di ogni grande maestro pizzaiolo – come sostiene lo stesso Nicola Taglialatela – è la segretezza del suo blend. Se i maestri pizzaioli sono le braccia di Ammaccàmm, attenzione a non tralasciarne la mente: l’imprenditore e avvocato napoletano Nicola Taglialatela che non è nuovo ai successi e alle idee brillanti. Da sempre gastronauta e appassionato, nel 1998 da avvio alla sua prima avventura nel mondo dell’imprenditoria gastronomica, con Pizza Margherita alla Riviera di Chiaia. Dopo diverse esperienze, per caso e per fato, riparte da Trieste. Lì, con Pietro, amico pallanuotista napoletano, nel 2007 danno vita al progetto “Peperino pizza&grill”. Il format è vincente e in poco tempo si diffonde virale. 
Al marchio Peperino, si affiancano, poi, “Mezza Libbra- burger&bakery” e “Marinato - pizzeria e cucina di mare”. Leitmotiv che unisce i diversi brand è l’attenta e minuziosa ricerca di materie prime di altissima qualità. Aspetto che non poteva mancare in Ammaccàmm. Obiettivo dell’imprenditore è fare della pizzeria il core business dei suoi progetti «da qui partirà la formazione dei giovani pizzaioli, grazie agli insegnamenti di Salvatore Santucci e Giovanni Improta» rivela Nicola Taglialatela che, affiancato dalla bellissima moglie, Flavia Ricchi, mostra a tutti – amici, blogger e giornalisti accorsi per l’inaugurazione – il suo nuovo locale. Nota di merito spetta all’appena citata moglie, che da sempre sostiene Nicola, non solo moralmente: è curatrice dell’immagine dei locali, degli arredi e della grafica dei marchi. Trade union troppo spesso tralasciato, “ammaccare” è l’arte che lega l’impasto e la cottura. “Ammaccàm” è un’esortazione, un gesto sapiente che l’esperto pizzaiolo compie, è il delicato passaggio intermedio tra il concepimento e la nascita di una vera pizza napoletana.
 
 
 
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